Cantieri sperimentali

CANTIERI SPERIMENTALI - DESCRIZIONE

Il fulcro del progetto FOR INVICTA Innovazioni per una Gestione Forestale Attiva e Sostenibile è sostenere lo sviluppo di nuovi sistemi migliorati di ingegneria forestale, aumentando la disponibilità, la qualità e la redditività del nostro legname, migliorando la produttività dei boschi attraverso nuovi modelli selvicolturali, riducendo il costo del prodotto con la promozione di nuove tecnologie di raccolta, e aumentando la competitività e la diffusione delle innovazioni tra le imprese di utilizzazione, tramite l’introduzione di nuovi modelli di processo.

Solo con una filiera sana e capace di produrre reddito è possibile investire per poter pianificare e certificare e quindi poter proteggere le nostre foreste.

Si vuole accentuare quello spirito di resilienza innato (INVICTA) proprio dei silvicoltori abruzzesi, coniugandolo con l’innovazione e rendendo quindi più resistente l’intero settore alle crisi economiche e sociali delle aree marginali.

L’obiettivo è quello di un miglioramento graduale, ottenibile con interventi semplici e attraverso l’introduzione di nuove tecnologie che possano integrarsi bene con quelle già in uso.

Il fulcro del progetto sono per l'appunto cantieri sperimentali e dimostrativi, nei quali tutti i partner e gli operatori di settore interessati hanno potuto liberamente partecipare, apprendere ed interagire con i macchinari innovativi.

In questa fase ci si è avvalso dell’esperienza degli esperti del CNR-IBE e di UNITUS-DAFNE, riconosciuti come i referenti nazionali in questo settore.

Gli esperti hanno selezionato i macchinari e le lavorazioni in modo da avere vari gradi di meccanizzazione, in varie situazioni operative.

Nello specifico il progetto è stato elaborato quale caso studio per l’impiego della teleferica e dell’elicottero, sia per l’esbosco dei tronchi interi che di tronchetti preventivamente allestiti.

I lavori realizzati sono inerenti il progetto sperimentale di taglio colturale, di quota parte della particella assestamentale n° 1A (estesa complessivamente per circa 19.40.00 ha) come individuata dal piano di Assestamento Forestale del Comune di Rocca Pia. Il progetto prevede l’utilizzazione di una parte del soprassuolo boschivo per scopi dimostrativi nell’ambito del progetto PEI (Partenariato Europeo per l’innovazione) FOR INVICTA. 

Il Consorzio Gruppo Operativo PEI FOR.INVICTA si è costituito il 31 marzo 2023, al consorzio hanno aderito diverse ditte forestali abruzzesi, l’associazione Foresta Abruzzo che rappresenta diversi Consorzi Forestali tra cui il Consorzio Forestale Alto Sangro e il CNR – IBE Istituto per la Bioeconomia. La particella interessata dal progetto, nel PdA del Comune di Rocca Pia, è inserita nel Piano delle coltivazioni e dei miglioramenti dei boschi naturali.

La superficie d’intervento è stata rilevata con strumentazione GPS (Global Positioning System), con l’uso della carta Assestamentale e delle relative carte catastali; i dati cartografici rilevati sono stati elaborati con software QGis. La proposta progettuale interessa una superficie di circa 1 Ha. Dal punto di vista geomorfologico il lotto boschivo è posti lungo il versante est di Monte Paradiso e le quote sono comprese tra i 1272 e i 1.342 m s.l.m., con esposizione Nord est e pendenze comprese tra il 60 e l’80 %. Le condizioni pedologiche sono pressoché buone ma disomogenee anche con presenza di alcune aree con roccia affiorante. Non si rilevano comunque fenomeni di erosione superficiale.

L’area d'intervento, identificata come particella assestamentale n. 1A è ubicata in località “Fonte Secca”. L’ingresso alla zona in esame è consentito dalla SS. 17, procedendo da Nord a Sud, al km 130 diparte una camionabile che attraversando il Piano Delle Cinquemiglia, per circa 1 km, giunge in località “Fonte Secca”, da qui si innesta una trattorabile che costeggia una recinzione per il pascolo dei bovini che percorsa per circa 1 km giunge in prossimità della sezione di taglio.

L’intervento a carico del popolamento è di tipo colturale misto, ascrivibile ai tagli di rinnovazione caratteristici del trattamento a tagli successivi a gruppi o macrogruppi, diversificato nelle modalità e nell’intensità, proprio dovuto alle locali condizioni strutturali del soprassuolo. Nello specifico: durante la martellata, là dove siamo in presenza di nuclei di rinnovazione affermata si è proceduto al taglio dei soggetti che creano aduggiamento alla rinnovazione stessa, allargando le buche, intervento definito a macchia d’olio, tipico delle fustaie di faggio; Mentre, nelle aree dove la densità è eccessiva e non si riscontra la presenza di rinnovazione, si procederà ad un taglio di preparazione, necessario affinché si creino le condizioni al suolo tali da favorire l’ingresso della rinnovazione, andando a colpire in particolar modo tutte le piante sovrannumerarie, malformate, biforcate e sottomesse.

In seguito all’intervento a carico della particella 1A, vista la sua struttura di fustaia coetaneiforme, su quasi tutta l’area interessata dall’intervento, si rileverà un popolamento a minor densità ma a copertura costante, con un maggior apporto di luce al suolo, che favorirà in una prima fase condizioni pedoclimatiche tali, affinché si inneschi tutta quella serie di processi biochimici, volti a ridurre lo strato della lettiera con conseguente aumento di humus. A processo avvenuto ci troveremo di fronte a un substrato ideale ad accogliere l’ingresso della rinnovazione. Laddove si riscontrano nuclei più o meno ampi di rinnovazione, si rileveranno una serie di buche, che favoriranno un maggior a porto di luce, necessario per l’affermazione è l’incremento della rinnovazione, altrimenti destinata alla morte visto l’eccessivo aduggiamento. L’intervento, pertanto, ha tenuto conto anche dell’atteggiamento particolare del faggio nei confronti della luce che, nei primi anni di vita predilige un buon aduggiamento, ma subito dopo necessita di una discreta quantità di luce per potersi affermare.

In linea generale l’intervento di martellata è consistito prevalentemente in un diradamento, più forte nelle zone dense molto più leggero nelle zone a ridotta densità. Nei comparti a minore densità il prelievo è stato molto contenuto, mentre nelle zone con maggiore densità l’intervento è stato più intenso. È stato rilasciato un maggior numero di alberi sui versanti con maggiore pendenza e nelle stazioni a fertilità ridotta. Le piante lasciate a dote del bosco sono state scelte con particolare riguardo alla loro vigoria, alla dovuta interdistanza e alle buone caratteristiche fisionomiche e fitosanitarie dei soggetti. La scelta dei soggetti da abbattere è caduta prevalentemente sugli individui facenti parte del piano dominato e talvolta, ove possibile, si è preferito assegnare al taglio esemplari del piano dominante per favorire lo sviluppo di soggetti più giovani e con un buon portamento; al fine di favorire anche una diversità strutturale. Inoltre, sono stati deputati al taglio quei soggetti con evidenti difetti morfologici e strutturali degli organi di sostegno (fusti contorti e biforcati, cavità e carie al tronco). Gli individui malformati, comunque, sono stati salvaguardati quando presentavano punti di raccolta delle acque piovane e/o cavità utili al rifugio della fauna selvatica. Per incrementare il numero di nicchie ecologiche e per migliorare il biotopo sono stati salvaguardati e segnalati, inoltre, gli individui arborei di importanza ecosistemica, esemplari monumentali in grado di concorrere al mantenimento della biodiversità vegetale ed animale, ma anche a conservare la memoria storica del popolamento; inoltre sono state rilasciate anche piante secche o marcescenti al fine di favorire la microfauna detritivora (identificati con la sigla L.M., legno morto).

Gli interventi hanno contemplato lavori di abbattimento, allestimento, concentramento ed esbosco del materiale legnoso utilizzabile.

Il sistema di lavoro si è articolato nelle seguenti operazioni:

1 - Abbattimento direzionato delle piante martellate, effettuato a spina di pesce rispetto ai corridoi precedentemente identificati e marcati, distanti tra loro circa 30 m. Il lavoro è effettuato da due operatori muniti di motosega.

2 – Concentramento ed esbosco delle piante intere, effettuato verso valle con una teleferica leggera posizionata sul pascolo immediatamente sotto la tagliata. Si potrà utilizzare sia una teleferica a torretta trifune, che un carrello motorizzato autotraslante, definendo la scelta dell’uno o dell’altro mezzo dopo aver verificato la disponibilità delle attrezzature.

3 – Allestimento con processore leggero montato su escavatore, effettuato presso lo scarico della teleferica, ottenendo cataste di tronchetti da 2 m.

Le opere connesse al taglio sono riconducibili all’individuazione e realizzazione da 1 a 3 linee di teleferica in relazione della tipologia di attrezzatura impiegata, (vedi indicazione delle linee indicate in cartografia), durante la progettazione delle linee si dovrà procedere alla valutazione degli ancoraggi a monte; mentre a valle per la mancanza di ancoraggi naturali e per evitare di scavare degli ancoraggi del tipo “a uomo morto”, l’ancoraggio della torretta nel pascolo è stato effettuato con dei veicoli pesanti (camion carichi di legna, mezzi da opera, dumper carichi di terra/ghiaia etc.).

L’esbosco con elicottero è stato effettuato selezionando piante di alto valore eboscate singolarmente o a gruppi.

I cantieri sperimentali sono stati realizzati a partire dal lunedì 29 luglio 2024 con le operazioni preliminari di allestimento dei cantieri e sono proseguiti martedì 30 e mercoledì 31 con le operazioni di taglio e allestimento delle attrezzature. Giovedì 1 agosto sono state realizzate le attività di esbosco e i cantieri sono stati oggetto del Demo day con degli study visit guidati dai collaboratori scientifici del progetto. Venerdì 2 agosto 2024 i cantieri sono stati chiusi ai fini del progetto. L’attività è stata conclusa nei giorni successivi con l’esbosco del materiale di risulta non sboscato durante il progetto.

Il materiale risultante è stato in parte conservato per essere utilizzato per la produzione di materiale da segheria che sarà successivamente consegnato prioritariamente al Comune e ad altri Enti pubblici quale dimostrazione delle possibili risultanze ed evoluzione del progetto. Il materiale non utilizzabile è stato consegnato con finalità di Uso civico al Comune proprietario dell’area.

Della realizzazione operativa dei cantieri è stato incaricato CON.AB. - Consorzio Abruzzo per lo Sviluppo Rurale e Montano che si è avvalso delle seguenti strutture presenti in cantiere:

·    Ditta DRD Legnami - Abbattimento ed allestimento materiali;

·    Ditta Greifenbeg - Montaggio Teleferica ed esbosco materiale con teleferica;

·    Ditta La Foresta Soc. Coop. - Esbosco con elicottero e utilizzo di Segatronchi;

·   Ditta Amplero Soc. Coop. Agr. For. - Supporto e Logistica di cantiere.

 

Il collaboratore del progetto

Dott. For. D’Amico Domenico

 

La presente relazione rappresenta solo la sintetica descrizione delle operazioni realizzate. I risultati della sperimentazione saranno successivamente resi pubblici a seguito della consegna del report finale della sperimentazione da parte dei collaboratori scientifici del CNR-IBE e della UNITUS-DAFNE.

Documentazione fotografica